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Festa grande, sabato 29 marzo, per ricordare i cento anni dall’inizio dell’attività della Casa, nata nel 1914 come “Ricovero di Mendicità” su iniziativa di un comitato di illustri sanminiatesi e diventata oggi un moderno Centro sanitario-assistenziale.

Per celebrare in “famiglia” questo anniversario, si sono ritrovati nella storica sede della piazzetta di Pancole, tutti i Presidenti che si sono avvicendati a partire dalla fine degli anni settanta, diversi ex amministratori e dipendenti, oltre agli attuali operatori della struttura.

A sottolineare l’importanza dell’iniziativa e la centralità del ruolo della “Casa” al servizio della Comunità sanminiatese, la presenza del Sindaco, Vittorio Gabbanini, che nel proprio intervento ha ribadito il convinto sostegno assicurato dall’ Amministrazione Comunale alla vita della Residenza, il Presidente del Consiglio Comunale Marzia Bellini e l’Assessore alle politiche sociali David Spalletti.

Si è trattato di una mattinata piena di emozioni e suggestioni, con momenti di sincera commozione, specialmente per le parole dei Presidenti (Don Giampiero Taddei, Marzio Gabbanini, Alberto Cioni e Roberta Volpini) ciascuno dei quali ha rievocato i momenti salienti della propria esperienza, le sfide e le difficoltà affrontate per lasciare ai futuri ospiti e responsabili una realtà di accoglienza e di attenzione in grado di rispondere sempre meglio ai bisogni della collettività.

A questo fondamentale patrimonio di sforzi materiali e di valori, ha fatto riferimento l’attuale Presidente, Giuseppe Del Medico, per raccontare cosa è oggi la Residenza e quali sono le prospettive per il futuro, nel solco della cultura del miglioramento continuo ereditata dai suoi predecessori.

Altri momenti di forte emozione sono stati regalati da Irene, decano degli ospiti, che ha letto a nome di tutti gli anziani un breve messaggio scritto di suo pugno, pieno di affetto e riconoscenza nei confronti della Casa e della professionalità degli operatori, e dalla consegna di una targa ricordo a Paolo Lotti, appassionato Segretario e testimone diretto dell’ultimo trentennio di vita della Residenza, andato in pensione il primo di gennaio di quest’anno, al quale tutti hanno rivolto espressioni di affettuosa gratitudine e profonda stima.

Tutti gli intervenuti hanno ricevuto una medaglia commemorativa quale riconoscimento dell’attività prestata; mentre faceva il suo ingresso in sala la torta gigante, fatta in famiglia, con cento candeline che sono state spente dagli anziani e dagli invitati in un clima di sentita partecipazione e orgogliosa appartenenza alla vita di una struttura oggi festeggiata e apprezzata non solo per i suoi cento anni.

 

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